Come posso affrontare la mia malattia? – strategie di coping

Sommario

Un’area più tradizionale della psicologia della salute si occupa della malattia, di come le persone rappresentano lo stato di malattia e di infermità, che tipo di comportamenti mettono in atto, ecc.
Il tema centrale della malattia cronica riguarda come le persone fanno fronte e/o combattono gli effetti psicologici della malattia, cioè le loro risorse di coping (risorse e capacità che l’individuo mette in atto per far fronte all’evento stressante). Queste risorse possono comprendere abilità personali, cure mediche, ma anche il sostegno da parte di agenzie (amici, colleghi, famiglia), che diventano particolarmente significative, soprattutto quando si verifica una rottura nei rapporti con gli operatori sanitari.
Per spiegare le diverse modalità di risposta all’evento stressante si ricorre al concetto di controllo. Generalmente, il controllo deriva dalle forze fisiche, dalle abilità e da un’ampia gamma di risorse sociali, economiche e ambientali possedute dall’individuo. In presenza di malattia cronica, invece, le capacità di controllo di una persona sono seriamente compromesse da ostacoli che possono essere generali e/o specifici di una particolare patologia.
Alla luce di quanto fin qui detto, la buona notizia sta nella consapevolezza che affinché il benessere psicofisico di una persona sia a rischio, non è sufficiente essere esposti a eventi di vita stressanti, ma fattore decisivo è la valutazione soggettiva della situazione e, di conseguenza, la scelta delle modalità di gestione della situazione stessa.
La persona è vista come un agente attivo, in grado di influenzare l’impatto degli eventi stressanti mediante strategie emotive, cognitive e comportamentali.
Si ha percezione dello stress quando la persona avverte una discrepanza tra le richieste poste dalla situazione e le risorse di cui dispone per fronteggiarle.
Quando ci si trova a dover affrontare una malattia cronica, quale è la cardiopatia congenita, al verificarsi di un evento stressante (ospedalizzazioni, deterioramento della condizione cardiaca, limiti fisici, delicati interventi chirurgici), le persone cercano di stabilirne il significato e il possibile effetto sul benessere e decidono di agire scegliendo di attuare strategie di coping (diverse modalità di affrontare e gestire la malattia) che possono rivelarsi funzionali o disfunzionali per il buon adattamento alla situazione stressante.
Le ricerche hanno individuato vari stili di coping:
Centrato sul problema o strumentale → tentativo di modificare la situazione;
Centrato sulle emozioni o palliativo → cerca di ridurre le emozioni negative che derivano dalla percezione dello stress;
Orientato all’evitamento → attività sostitutive.
Gli studi effettuati dimostrano come le persone che convivono con una cardiopatia congenita, hanno la tendenza ad attuare strategie orientate all’evitamento, per cui negano, minimizzano o evitano di pensare alla condizione cardiaca impegnandosi, spesso, in attività che distraggono. Tali strategie potrebbe essere funzionali quando la situazione è scarsamente controllabile dal soggetto (per esempio: in attesa di intervento chirurgico), ma, generalmente, è sempre auspicabile affrontare attivamente il problema e i vissuti che esso comporta; potrebbe apparire una scelta più ardua, ma è sicuramente quella che garantisce un maggiore benessere a breve e, soprattutto, a lungo termine.

Per approfondire l’argomento

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